Vi racconterò una storiella, seguitemi!
In un tempo lontano, un bimbo di nome Antonio si divertiva con i pastelli colorati, disegnando grandi cerchi che piano piano prendevano forma.
Con il giallo un pulcino che pigolava in cerca dei fratellini, sotto l’occhio vigile della chioccia.
Con il verde, un prato che pareva un morbido tappeto, con giostrine, castelletti, casine in miniatura e trenini.
Con il rosso il grande cuore della mamma, il caldo tepore accogliente.
Con il blu il mare e l’immensità del cielo, quasi come se si fondessero insieme. Comparve un’astronave, dalla quale uscirono degli omini blu…
Con il marrone, l’abbraccio degli alberi, possenti e sinceri.
Con l’arancione esplose la fantasia di Antonio, la gioia e la fame di conoscere tutto.
Ogni colore emanava un profumo, un suono melodioso, una visione che cambiava di continuo tra emozioni e sentimenti, la felicità!
Antonio rimase incantato…da tanta naturalezza e bellezza e decise che da grande avrebbe inseguito i colori.
EMOZIONI e SENSIBILITA’
Il colore è la percezione visiva generata dal cervello in seguito alla ricezione dei segnali nervosi che i fotoricettori inviano dopo aver assorbito radiazioni elettromagnetiche.
Ogni colore ha un suo spettro visibile, la frequenza genera la luce che attraversa un corpo, con tre caratteristiche: tonalità, saturazione e luminosità.
Diverse discipline sono coinvolte nello studio del colore: fisica, chimica, fisiologia, psicologia sperimentale, neurobiologia, psicofisica, matematica ed infine la filosofia. Per ciò che riguarda la comunicazione umana sono fondamentali le scienze come la neurobiologia e la psicofisica.
Le emozioni che comunica un colore, si basano sul vissuto della nostra cultura, dal passato storico all’evoluzione degli usi locali odierni, con significati differenti e percepiti in modo soggettivo e genetico.
L’emozione di un colore suscita uno stato d’animo che lascia una traccia indelebile nell’animo, il cervello reagisce a tale stimolo e lo riproduce, in quanto percepito come benessere e appagamento.
Tre elementi entrano in gioco nel riconoscimento del colore: la luce, l’oggetto e l’osservatore.
Le cellule retiniche contengono pigmenti con differenti sensibilità, note come cellule coniche, il cervello mette in atto una simulazione riempitiva a causa di una piccolissima zona cieca (1,5 mm), il processo è chiamato filling in, studiato da molti ricercatori internazionali. Si dice inganno visivo, la percezione soggettiva della luce e visione dei colori alterata.
“Nessun occhio naturale, nemmeno quello più allenato, è garantito contro l’illusione del colore.
Colui che pretende di vedere i colori indipendentemente dalle loro variazioni illusorie inganna solo se stesso, e nessun altro”.
(Joseph Albers)