Fino a 10 anni fa il consumatore medio lo trovavi sulla strada, nelle piazze, nei negozi.
Lì, una hostess o un promoter gli consegnavano la proposta di un buono sconto da
consumare nel punto vendita.
Fino a 10 anni fa il volantino pubblicitario dei prodotti in promozione finiva nella buca delle
lettere insieme alle lettere del postino.
Il volantino portava agli inquilini dei condomìni la notizia dell’inaugurazione di un nuovo bar o
ristorante, dell’inizio attività di un nuovo panificio o fruttivendolo, dell’apertura di un nuovo
negozio di abbigliamento o di scarpe.
Da alcuni anni la comunicazione non è più così.
E oggi 2021 siamo nel pieno del passaggio tra due ere: quella tradizionale della
comunicazione stampata sulla carta e quella digitale della ricerca di informazioni sulle aziende
e sui loro prodotti nei social media e nelle piattaforme commerciali digitali.
Il senso di marcia della comunicazione tradizionale è cambiato.
Si è invertito.
Sono sempre di meno le aziende che si propongono con il volantino pubblicitario e sempre di
più sono le persone che cercano proprio quelle aziende nei social media e nelle piattaforme
digitali per conoscerle e capire quali scegliere per i propri acquisti.
Lo fanno con strumenti tecnologici che hanno a portata di mano – nella tasca o nella borsa –
e che danno ai loro proprietari un accesso immediato nelle piazze digitali e nelle piattaforme
commerciali.
Basta un paio di clic ed entrano nelle pagine di un gruppo di discussione su un prodotto,
un’azienda o una marca, o nell’homepage di un negozio online.
E allora sei tu azienda – tu bar, ristorante, panificio, fruttivendolo, tu negozio di abbigliamento
o di scarpe – a dovere farti trovare pronto per raccontare a loro quello che cercano.
Se una volta i consumatori li intercettavi a casa loro o durante i loro spostamenti nelle piazze
reali, oggi li devi intercettare quando sono loro a venire da te: nel tuo sito, nel tuo blog, nella
tua pagina social e in ogni luogo della rete digitale dove si parla di te imprenditore, del tuo
prodotto e della tua azienda.
Prima la comunicazione era basata sul contatto umano con il consumatore: la presenza
fisica, la relazione diretta, senza canali digitali.
Lo sguardo era nello sguardo, la voce viva dentro le orecchie e il sorriso apriva come una
chiave porte che volevano stare chiuse.
Oggi nel digitale contano le parole e per dimostrare che dietro c’è una persona devono
essere parole vive per esprimere contenuti di sostanza in una forma credibile.
Ma che sia nella forma tradizionale o in quella digitale quello che non può mancare è la
sostanza della comunicazione one-to-one tra l’offerta e la domanda, tra la marca e la
società, tra l’azienda e il mercato, tra il venditore e il cliente.
È l’unico modo per non risultare invadenti negli spazi digitali prima della visione di un video nei
siti dei quotidiani nazionali o durante l’ascolto di una canzone nelle piattaforme musicali.
Perché la comunicazione one-to-one non lancia il messaggio generale nel mucchio indistinto
di persone, ma va oltre il mucchio e porta a ognuno un messaggio mirato.
E soprattutto umano.